Titanic

Sono qui riportate le fasi di costruzione di modelli a partire da piani di costruzione di cantiere o modellistici, ed anche da piani completamente ridisegnati a partire da documentazione fotografica.

Titanic

Messaggioda carloroma63 » 14/05/2018, 11:07

Ciao,
ormai già da tempo ho realizzato il modello di questa famosissima nave e mi pare giusto raccontare la storia di questa impresa.

Tutto nacque nel lontano 2012, quando mio figlio (8 anni all'epoca) vide in tv le rievocazioni per il centenario dell'affondamento. Preso dal sacro fuoco, mi propose di realizzare insieme il modello. Cercai in rete i disegni e, dopo lunga ed infruttuosa ricerca, mi fu segnalato un bellissimo disegno fatto a mano con matita bianca su sfondo azzurro, che allego dopo averlo ridimensionato (l'originale è di 10017 * 5994 pixel, oltre 9 MB di file).
Il disegno non era perfetto, ma per i miei scopi era sufficiente. L'ho "sistemato", correggendo le asimmetrie e scalandolo secondo le mie esigenze, ho acquistato il seghetto della Proxxon ed ho iniziato a far lavorare mio figlio. Purtroppo il sacro fuoco gli è durato il tempo di tagliare qualche ordinata, quindi il progetto l'ho proseguito da solo.
Quello che segue è la storia della realizzazione.

Carlo
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Re: Titanic

Messaggioda carloroma63 » 16/05/2018, 16:03

La costruzione è andata avanti con molte pause ma quasi senza foto.
La tecnica costruttiva è quella classica: ordinate e fasciame, solo che al posto del fasciame ho usato un foglio liscio di balsa da 1 mm, foderato esternamente con uno strato di vtr da 40 gr/metro ed epossidica. L'interno è stato impermeabilizzato con epossidica diluita con l'acetoe.
Dovendo rendere il modello apribile, non avendo molto spazio sopra ho optato per una soluzione non elegantissima ma abbastanza pratica: il modello è "tagliato" lungo la fiancata all'altezza del primo ponte. Non è certo una soluzione molto felice per l'estetica, il taglio rimane nettamente visibile, ma è l'unica percorribile per poter accedere all'intero interno della nave.
Per i ponti superiori ho cercato di seguire con la massima accuratezza possibile i disegni in mio possesso. Il risultato è stato, considerando la scala, accettabile. Tutti i ponti, visti dall'esterno, sono abbastanza fedeli. Gli interni semplicemente non esistono. Anche in questo caso ho utilizzato balsa da 1 mm, impermeabilizzata con epossidica diluita.
la verniciatura è a spruzzo per lo scafo ed a pennello per i ponti.
In foto si vede il modello con l'ultimo ponte appena posato.

Carlo
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Re: Titanic

Messaggioda carloroma63 » 16/05/2018, 16:14

Una parte importante del modello è certamente l'aspetto dinamico.
Il modello ha le tre eliche funzionanti, i camini che fumano, le luci di navigazione e dei ponti, le ancore funzionanti ed anche la sirena.

La parte relativa alla motorizzazione l'ho risolta con uno Speed400, che muove una scatola ad ingranaggi autocostruita e che distribuisce il moto ai tre assi con una riduzione 2:1. Alimentato a 2S con uin pacco 2S3P di 18650 LiIon di recupero (ben 8100 mAh di capacità), permette al modello di raggiungere velocità decisamente superiori a quelle previste dalla scala.
In foto si vede il motore e la scatola ingranaggi. I giunti delle eliche sono realizzati con del tubicino in gomma da 5 mm esterno e 3 mm interno, che fanno presa su spezzoncini di tubo di ottone da 3mm esterno e 2 mm interno. Questi ultimo sono pressati da anellini che si usano sugli aerei per bloccare le ruote sugli assi. La brugola di questi anellini è abbastanza forte da deformare l'ottone sottostante e bloccarlo sull'asse dell'elica. Il sistema ha il vantaggio di essere silenzioso e tollerare molto bene il completo disassamento tra gli alberi che escono dalla scatola ingranaggi e gli assi delle eliche.

Carlo
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Re: Titanic

Messaggioda alimurimeta » 17/05/2018, 8:35

Ciao Carlo, mi piacciono le soluzioni elettro-meccancihe che hai adottato. Ho visto dal vivo il tuo modello e devo ammettere che naviga bene.

Saluti e buon modellismo.
    Francesco G. - ALIMURIMETA
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Re: Titanic

Messaggioda carloroma63 » 17/05/2018, 10:07

Grazie Francesco :) :)

Tornando al modello, un altro elemento scenografico sono i camini fumanti. Piuttosto che affidarmi ad una soluzione precostruita, in commercio esistono dei generatori di fumo per trenini, ho preferito dare spazio alla fantasia e, in considerazione che i camini fumanti sono ben tre, anche all'aspetto economico.

Intanto devo dire che sono stato fortunato con la scala. I camini hanno il diametro di 15 mm, esattamente il diametro di un sottile foglio di alluminio avvolto attorno ad una batteria da 1,5V. L'alluminio l'ho preso da una lattina di birra (Heineken, per la precisione :lol: :lol: ). Questo diametro mi ha permesso di costruire tre generatori di fumo usando proprio il fondello delle batterie.

Innanzitutto mi sono procurato i bruciatori. Ho utilizzato tre atomizzatori per sigaretta elettronica, ovviamente del tipo più economico (c.ca 3€ l'uno), che ho montato all'interno dei fondelli delle batterie. Attraverso il fondello ho fatto passare un tubetto di ottone, utilizzato sia per portare uno dei due poli di alimentazione del bruciatore che l'aria che gli occorre per funzionare. L'aria la soffio nel tubetto grazie ad una ventolina. Nel video si vede il test "al banco" del camino completo ma non ancora verniciato: http://www.youtube.com/watch?v=fyTA0wcUnO8

Sul modello ho montato la ventolina in una scatoletta, a cui è collegata una canalina, che distribuisce l'aria ai tre camini (il quarto era "finto")
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Nella canalina affonda il tubetto che sporge da sotto il bruciatore.
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20150712_103522_lr.jpg (76.94 KiB) Osservato 3346 volte


Tutto il sistema è gestito attraverso Arduino, che riceve il canale del motore ed eroga corrente sia alla ventola che ai bruciatori in funzione del numero di giri del motore, in modo da simulare il maggior consumo di vapore. Viene erogato un minimo di fumo anche a motore fermo per simulare le caldaie accese anche a modello fermo.
Arduino verifica anche che l'assorbimento del sistema sia in linea con valori normali ed interrompe il funzionamento in caso di anomalie.

Carlo
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