Emile Robin

[Francesca]

Dopo un periodo di inattività nel campo del modellismo navale, rieccomi con un piccolo cantiere credo non eccessivamente impegnativo. Tuttavia ero attratta dall’aspetto di questa imbarcazione di salvataggio operante in Danimarca.
Si tratta dell’Emile Robin, dal nome di uno sponsor francese, filantropo, produttore di cognac e vicepresidente dell'ente di beneficenza francese La Societe Centrale de Sauvetage des Naufrages (Società per la salvezza dei naufragi). Emile Robin è uno dei più importanti benefattori nei 150 anni di storia del Danish Lifeboat Service. Varato a Copenaghen nel 1989, 'Emile Robin' è permanentemente di stanza presso la stazione delle scialuppe di salvataggio di Hvide Sande, sulla costa occidentale della Danimarca.

Il kit è prodotto da Billing Boats in scala 1/33, lunghezza 61 cm. larghezza 19 cm.
Naturalmente, dopo avere osservato alcuni particolari in dotazione veramente scadenti, ho già deciso come sostituirli o migliorarli, dato che sul web si trovano foto e filmati in abbondanza da cui trarre suggerimenti per una realizzazione ottimale.

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[alimurimeta]

Ciao Francesca,

la qualità dei kit della Billing boats, la conosciamo. Tanto ottone tornito, e tanta plastica ABS per Scafo e coperta
La tua sapienza e capacità modellistica ne farà un capolavoro.

Seguo con interesse.

Saluti e buon modellismo

[Francesca]

Ciao Francesca,

la qualità dei kit della Billing boats, la conosciamo. Tanto ottone tornito, e tanta plastica ABS per Scafo e coperta
La tua sapienza e capacità modellistica ne farà un capolavoro.

Seguo con interesse.

Saluti e buon modellismo

Infatti è vero: tanta plastica (che ho sempre detestato). Ma tutto cambia e me ne faccio una ragione, arrotandomi le unghie per il modello che verrà dopo e che sarà tutto di legno e su disegno Ma tornando allo scafo plasticoso dell’Emile, oggi ho già deciso di rinforzarlo internamente con tessuto di vetro e resina epossidica perché è proprio leggerino. Preparato tutto l’armamentario, domani procedo…

[Francesca]

Come anticipato, ho eseguito un minimo di rinforzo all'interno dello scafo, utilizzando tessuto di vetro molto leggero e resina epossidica.
Attendendo la polimerizzazione della resina, ho tagliato a grandi linee il ponte di coperta, anch'esso di plastica. Ho poi preso visione dei due timoni, che sono in ottone e completi di tubetto. Non sono malvagi ma, per gareggiare, un pochino troppo piccoli. Così, per migliorare la manovrabilità, ho ritagliato quattro guancette dalla plastica avanzatami dalle precedenti lavorazioni e le ho fatte aderire ai timoni metallici con adesivo epossidico. Ora i timoni sono leggermente più grandi.

Alla prossima.

Rivestimento interno dello scafo con tessuto di vetro e resina epossidica

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Taglio del ponte di coperta

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Ingrandimento dei timoni

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[Francesca]

I timoni preparati nella loro forma definitiva sono stati posizionati nei rispettivi tubetti e fissati con resina epossidica nei fori precedentemente predisposti. La cosa curiosa che non avevo mai visto prima è che i due timoni sono divergenti, ma è proprio così sia sul piano di costruzione, sia sulla documentazione esplicativa. Montati poi gli assi delle eliche con i relativi tubetti e sostegni esterni autocostruiti con piattina di ottone perché quelli in plastica previsti dal kit erano orribili, utilizzando sempre resina epossidica del tipo "acciaio rapido".

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[Francesca]

Ho dedicato parecchi giorni a impostare e realizzare la motorizzazione che, per quanto semplice, per me è sempre stato un argomento un pò ostico...
Comunque: per prima cosa, ho ascoltato e accolto un suggerimento di Alberto, ovvero che i timoni, con ogni probabilità, vanno bene come proposti nel kit senza necessità di ingrandimento. Oltre tutto nemmeno mi piaceva il risultato dei timoni ingranditi. Così ho demolito le aggiunte, ripristinato il tutto, montato timoni, assi ed eliche ( per ora quelle in dotazione, vedremo poi come andranno visto che mi sembrano esageratamente grandi...)

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Le foto che seguono mostrano la motorizzazione: 2 motori a spazzole Swift 6V. in parallelo alimentati da due mini batterie LiPo 7,4 V. da 2200 mAh in parallelo ciascuno dotato di fusibile da 7 A; regolatore economico cinese che uso oramai su quasi tutti i modelli; ricevente a 6 ch per la mia radio cinese ultrasperimentata Fly Sky con 20 memorie; servo timone Hitech HS 311.

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Per ora è tutto.

[Francesca]

Piano piano si procede. Il ponte di coperta è stato finemente carteggiato con carta abrasiva grana 500 e ho applicato due mani di primer spray per plastica. Dopo di che è stata eseguita la verniciatura verde con tre mani di spray acrilico. Infine l'incollaggio è stato eseguito con resina epossidica Uhu Plus a 12 ore tenendo il tutto fermo in posizione con le mini mollette e frapponendo salsicciotti di melinex per evitare indesiderati incollati alle pinze

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[Francesca]

Completato l'assemblaggio base della cabina, sto curando la relativa levigatura che è più impegnativa di quel che immaginavo. Infatti il compensato è particolarmente grezzo ed è stata necessaria una carteggiatura eseguita a più riprese con carta abrasiva di diverse grane, dalla 300 alla 1000. Ho steso sulla superficie una mano di turapori alla nitro per fare alzare ulteriormente il pelo del legno, carteggiato ancora ed eseguite le stuccature sui punti di raccordo dei vari pannelli e sui piccoli difetti. Ho usato stucco francese per legno/muro che si leviga senza fatica e si isola poi perfettamente con i vari strati di vernice. Quando la levigatura sarà terminata, spero domani, procederò con le ulteriori fasi della verniciatura. A presto!

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