LA BARCA DI
SAN PIETRO

da un quadro al modello

A cura di M. Parasassi

Roma - Anno scolastico 1999-2000

Il comitato "Maris populus" ha organizzato nel mese di maggio 2000, in occasione delle celebrazioni per il "Giubileo dei migranti e itineranti", un pellegrinaggio della gente del mare da tutto il Mediterraneo verso Roma..

La cartina allegata mostra i luoghi di partenza e di arrivo delle varie delegazioni, ed è stata estratta dal sito internet dedicato a questo evento.

Il pellegrinaggio delle delegazioni

Il viaggio, navigazioni e soste, fa riferimento simbolico agli Atti degli Apostoli e alle loro peregrinazioni via mare dalla Palestina prima di raggiungere Roma; ai porti antichi ed alle principali rotte dal Mediterraneo Orientale fino a Portus, il porto di Roma. Questo viaggio è compiuto da un "oggetto simbolo della marinità cristiana" che è stato identificato ed è in corso di preparazione; esso conterrà elementi originari del deserto e del mare della Terrasanta.

Il simbolo che verrà donato al Papa, durante la cerimonia in P.zza S. Pietro del 2 giugno, è stato individuato in un modello di barca da pesca del lago di Tiberiade dell'epoca di Cristo, ovvero la "Barca di S. Pietro".

Mancando disegni o progetti dell'epoca si è preso come riferimento, per la sua realizzazione, il quadro di Salvator Dalì "Il Cristo di S. Giovanni della croce" in cui è raffigurata una barca spiaggiata sulla sponda di un lago.

Il quadro di Salvator Dalì

Particolare

(stralcio da:)

Heinrich Pfeiffer

L'immagine di Cristo nell'arte

Salvador Dalí usa il disegno di San Giovanni della Croce per le sue composizioni. Il più noto è il dipinto intitolato "Il Cristo di San Giovanni della Croce", attualmente nella Art Gallery, a Glasgow. Anche questa immagine presenta un carattere visionario. Anch'essa è caratterizzata da una prospettiva inconsueta. Il paesaggio lacustre ci fa riconoscere, come in un dipinto del Rinasci- mento, il punto di fuga, a partire dal quale viene costruita la prospettiva dei quadri. L'intera croce viene qui rapidamente mostrata dall'alto, e in ciò consiste la sua più importante differenza rispetto al disegno di san Giovanni della Croce. Il cielo buio e l'intensa illuminazione dei bracci della croce sono ripresi inconfondibilmente dal Velázquez. Ma la sua luce non proviene - come in quel caso - dall'alto e dall'al di là, bensì inesplicabilmente proviene dal basso e in avanti a destra, cosicché la testa, la parte superiore del corpo e il braccio destro del Crocifisso come pure l'insegna scritta si profilano come ombre sugli assi prospetticamente molto accorciati della croce.

Al di sotto, sulla riva del lago appaiono le minuscole figure di due persone con una rete da pesca distesa sulla spiaggia e due barche. Se si interpretano le persone rappresentate al margine inferiore dei quadro come Giovanni e i suoi compagni, cioè come i pescatori galilei Giovanni, Giacomo, Pietro e Andrea, la croce si rivela come un pesante fardello che incombe su di essi: il Dio crocifisso sarebbe il loro fosco futuro.

Ma questo giovane con una ciocca di capelli castani che pende dalla croce è un Dio? Si tratta di Cristo? Neppure la corona di spine è riconoscibile tra i suoi capelli né sono presenti segni di patimento. Quel che rimane è la notte tenebrosa e minacciosa. Questo dipinto è forse l'immagine dell'umanità sofferente? Il corpo con le braccia largamente distese e le mani contratte come artigli come pure il suo vistoso accorciamento dalle spalle fino alla punta dei piedi rendono astratta tale figura, trasformandola in una proiezione proveniente dalla terra, al pari della luce che s'irradia dal basso. E' questa l'ultima parola sulla religione? Trasformare l'immagine dell'abbandono del Figlio da parte di Dio in una paurosa apparizione, morbosamente affascinante, dell'umana fantasia? Oppure l'abbandono da parte di Dio diventa qui la forma più segreta dell'intera composizione in tutti i suoi elementi? L'acqua, le nude pietre, la vegetazione inesistente, le persone irrigidite, nessuna traccia di vita e la croce illuminata dal basso sarebbero un modo d'interpretare un mondo abbandonato da Dio, nel quale i più santi pensieri non sono che chimere di inerti sognatori?

Il presidente del comitato, ing. B. Bandiera, che è nostro socio e con il quale abbiamo collaborato nella realizzazione di varie mostre e manifestazioni, ci ha chiesto se l'AMIREL si voleva cimentare nella costruzione del modello. Gli è stata confermata la disponibilità di alcuni soci, e la collaborazione degli studenti della Città dei ragazzi di Via della Pisana.

Il progetto per la realizzazione del modello ha interessato in primo luogo gli studenti e l'insegnante della sezione di informatica della Città dei Ragazzi, che hanno provveduto, basandosi sul quadro di Dalì, ad elaborare un disegno quotato e un modello CAD.

Dal disegno quotato i soci che si sono assunti l'onere e ... l'onore di eseguire materialmente il lavoro, hanno ricavato il progetto esecutivo in scala 1/10 costituito da pianta, vista laterale e sezioni.

Studenti al lavoro con il PC, con la foto del quadro e lo scalo di costruzione

Il progetto CAD

Il progetto esecutivo in scala 1/10

 

Lo scalo di costruzione

Il lavoro di costruzione del modello, utilizzando materiale ricavato da tavole di cedro del libano, è durato circa un mese e ha coinvolto anche alcuni alunni della Città.

Il modello è stato poi inserito in un diorama rappresentante una spiaggia sabbiosa, la battigia, la vegetazione e un pozzo. Accanto alla barca sono state sistemate reti da pesca, una cesta con pesci, un pozzo per l'acqua con relativo secchio.

Lombardi, Parasassi, Bushi

Chiglia e ordinate allineate nello scaletto

Particolari del lavoro

Lombardi e Bushi impegnati nel lavoro

Il modello quasi terminato

Lombardi esegue gli ultimi ritocchi

Il diorama quasi completato

Il diorama, una volta completato, è stato racchiuso in una teca protettiva in plexiglass.

Veduta del diorama terminato

Veduta del diorama terminato

La Barca del Mar di Galilea

Le foto che seguono riproducono una barca dell'epoca di Gesù Cristo ritrovata anni fa nel Lago di Tiberiade (Mare di Galilea) e conservata in un museo.

Il Mar di Galilea

Una barca odierna
simile a quella ritrovata

Ricostruzione della barca dell'epoca di Gesù

La barca dell'epoca di Gesù

L'ENTUSIASMANTE CONCLUSIONE
Roma - P.zza S. Pietro - 2 giugno 2000

La delegazione AMIREL in P.zza S. Pietro

Il modellino viene donato al Santo padre

L'AMIREL desidera ringraziare:

l'ing. Biagio Bandiera, che ci ha dato l'occasione di realizzare un'opera di alto valore simbolico,

la Città dei Ragazzi di Via della Pisana che ci ha consentito di utilizzare le sue strutture,

l'insegnante di informatica della Città e gli studenti per la loro preziosa collaborazione,

tutti i soci che si sono prodigati fino all'inverosimile per rispettare gli stretti tempi a disposizione.

Roma maggio 2000

Cronaca fotografica e Rassegna stampa del Giubileo

 

Per ulteriori dettagli sull'argomento consultare i siti internet:

http://www.marispopulus.net

http://www.citrag.it

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